Fortezza di Verrucole

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Fortezza di Verrucole 🏫

San Romano in Garfagnana Tuscany

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Sorvolo sul Lago di Vagli di Sotto e il suo Ponte Tibetano

Oggi ci troviamo in Garfagnana visitiamo e sorvoliamo il Lago di Vagli di Sotto con il suo bellissimo ponte Tibetano e il piccolo borgo che domina sul Lago.

Un po’ di storia: Il lago di Vagli, una splendida location di Vagli Park, contiene circa 35 milioni di metri cubi d’acqua ed è di origine artificiale. Si è formato, infatti in seguito allo sbarramento del Torrente Edron e alla costruzione della diga idroelettrica, iniziata nel 1941. Interrotti a seguito degli eventi bellici, i lavori della diga terminarono nel 1947 innalzando lo sbarramento a 65 mt prima, a 95 mt poi. Le acque del lago, salendo di livello, arrivarono a nascondere del tutto i borghi di Pantano, Piari e Fabbriche di Careggine, e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case. In caso di manutenzione necessaria, il lago viene svuotato e riaffiorano le rovine di Fabbriche di Careggine, il “paese fantasma” costituito nel 1270, in epoca medievale. Un tempo era un borgo di fabbri ferrai provenienti da Brescia, che lavoravano il ferro estratto dal Monte Tambura. Tra le cime del Monte Tambura (1.891 mt di altezza) e del Pisanino (1.946 mt). Sospeso sul lago, ancorato a terra mediante una serie di tiranti in acciaio speciale che lo sorreggono e mantengono in equilibrio, con dieci metri di passerella in vetro. Il Ponte Sospeso è uno dei capolavori del territorio di Vagli e collega le due sponde del lago. Offre una splendida e completa angolazione del panorama mozzafiato circostante, oltre a regalare una vista da brivido sul Lago: tra un impalcato ligneo e i tiranti in acciaio, infatti, nel centro sono state disposte dieci metri di lastre di cristallo che permettono di ammirare il lago sottostante. Dal Ponte Sospeso è possibile ammirare il promontorio di Vagli e il ponte Morandi, il ponte ad arco costruito e progettato nei primissimi anni 50. Inaugurato il 19 giugno del 2016, ad oggi continua ad attrarre un numero elevato di turisti e visitatori. Come raggiungere il Lago di Vagli di Sotto e il suo Ponte Tibetano: https://www.google.it/maps/dir/Rapallo,+GE/Lago+di+Vagli,+55030+LU/@44.2387673,9.5635478,9.49z/data=!4m13!4m12!1m5!1m1!1s0x12d4a0445b8dfa2d:0xdeda89e929bbec92!2m2!1d9.2338889!2d44.3498211!1m5!1m1!1s0x12d56d0117c8b243:0xee12958864718345!2m2!1d10.3041884!2d44.120403?entry=ttu

DIRETTA LIVE

Giovedì 29 Giugno ore 18:00

Sono stato invitato dall’ Ing. Franco Gallo di Statica Facile per parlare del mondo droni.

Vi aspettiamo in diretta Live con i Vostri commenti sul canale 👇

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Ponte Tibetano Lago di Vagli sotto

Garfagnana Lucca Tuscany

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Lago di Vagli Sotto

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Garfagnana Lago di Vagli Sotto Lucca📸

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Casino’ Boschi di Carrega Sala Baganza Parma

Oggi ci troviamo nel comune di Sala Baganza provincia di Parma precisamente nel Parco Naturale Regionale Boschi di Carrega, siamo in compagnia di  @SalMacProduction  e  @GabbyFly  per effettuare delle riprese aeree con droni stabilizzati DJI ,AUTEL EVO, e FPV con AVATA e D-ROCK e riprese da terra con INSTA360 in questa bellissima location. Un po’ di storia: Il Casino dei Boschi è un edificio fatto costruire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Fu progettato dall’architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia. Nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d’Austria, che incaricò l’architetto Nicola Bettoli di ristrutturare l’edificio secondo lo stile neoclassico. Aggiunse un lunghissimo colonnato con al centro il Casinetto, un edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. La duchessa incaricò il giardiniere Carlo Barvitius, proveniente dalla corte degli Asburgo, di impiantare un elegante giardino all’inglese. Nel 1870 il Casino dei Boschi e il parco circostante, che erano di proprietà del demanio nazionale del Regno d’Italia, furono ceduti all’ingegnere Grattoni; dopo la sua morte, nel 1881, vennero acquistati dagli attuali proprietari, i principi Carrega di Lucedio. Il parco, grazie ad una convenzione coi proprietari, è accessibile al pubblico, mentre l’interno della villa non è visitabile. Itinerario: https://www.google.com/maps/dir/Rapallo,+GE/Parco+naturale+regionale+Boschi+di+Carrega,+44.73517436592825,+10.204970619594235,+43038+Sala+Baganza+PR/@44.4445375,9.3798252,10z/data=!3m1!4b1!4m13!4m12!1m5!1m1!1s0x12d4a0445b8dfa2d:0xdeda89e929bbec92!2m2!1d9.2338889!2d44.3498211!1m5!1m1!1s0x47806ef7187149e9:0xdd0da2de2cad4675!2m2!1d10.2062121!2d44.7227083?entry=ttu 🔴Acquista dai miei link e dal mio sito 👉 www.mbaerialphoto.it per supportare il mio canale!!!

Sorvolo sui Ruderi di San Bartolomeo Linari Passo del Lagastrello Comano

Oggi ci troviamo sul Passo del Lagastrello e sorvoliamo l’abbazia di San Bartolomeo a Linari,oggi solo un cumulo di suggestivi ruderi. Molti secoli fa rappresentava un approdo sicuro per tutti i viandanti che preferivano una variante più “tranquilla” della via Francigena; oggi è meta (e punto di passaggio) degli appassionati di trekking a cui piace ripercorrere le vie di un tempo. Quel che resta dell’Abbazia (o Monastero) di Linari è posto sul terz’ultimo tornante del Passo del Lagastrello, ma quei pochi ruderi “profumano” di una storia e di un mistero millenario. La Via di Linari era infatti un antico percorso di passaggio commerciale e di pellegrinaggio verso Roma alternativo a quello della Via Francigena (spesso infestata di briganti e malintenzionati) su cui si innestava dalla città di Fidenza verso Parma per raggiungere la Toscana appunto attraverso il Passo del Lagastrello. In realtà il vero nome di quest’ultimo era Malpasso, a testimonianza delle difficoltà del viaggio e dello stato d’animo con cui pellegrini e mercanti affrontavano il passaggio fra i due versanti dell’Appennino visto che l’itinerario attraverso le montagne non era certo privo di pericoli. Per questo l’Abbazia di Linari era un approdo sicuro, proprio là dove il pericolo era più grande e la natura più selvaggia, sul culmine del Malpasso, soprattutto tra il 1.000 e il 1.300 dopo Cristo. Poi il declino: una descrizione del 1466 la definisce in totale stato di abbandono mentre nel 1583 papa Gregorio XIII ne decreta la soppressione, affidandone i beni al convento agostiniano di San Giovanni Battista di Fivizzano. Oggi dell’insediamento restano solo le rovine, ma lungo tutto il percorso, che risale le valli dell’Enza e del Parma, sono numerosi i segni della potenza un tempo detenuta dall’Abbazia.

Itinerario: :https://www.google.com/maps/place/SP74/@44.34156,9.9853128,9.38z/data=!4m6!3m5!1s0x12d522e1dcf3a7f9:0x85b2319f353016dc!8m2!3d44.2996995!4d10.0720605!16s%2Fg%2F119w8qvs6?entry=ttu

In Volo sul Castello di Torrechiara

Oggi ci troviamo a Torrechiara Langhirano Parma e sorvoliamo uno dei castelli piu’ belli ed affascinanti del circuito dei castelli del Gran Ducato di Parma e Piacenza. un po’ di Storia; Il più antico insediamento umano della zona, rinvenuto nel 1981 ai piedi della collina del castello, fu fondato dai Terramaricoli durante l’età del bronzo. Dell’epoca romana sopravvivono le tracce delle ultime propaggini meridionali della centuriazione nella zona pianeggiante, compresa tra Arola e il paese di Torrechiara. La prima testimonianza dell’esistenza del borgo di Torcularia risale al 1028, mentre del castello originario non si hanno notizie antecedenti il 1259, quando il podestà di Parma ne deliberò l’abbattimento. In seguito sulle rovine fu edificata dalla famiglia Scorza una casaforte, distrutta nel 1293 per volere del podestà Marco Giustiniani. Nel 1308 Gilio Scorza accolse a Torrechiara i Lupi e i Rossi, cacciati da Parma per volere di Giberto III da Correggio; i ribelli ricostruirono la fortificazione, ma Giberto reagì stringendola d’assedio, che si protrasse fino al raggiungimento di un accordo con Rolandino Scorza, figlio di Gilio; nel 1313 Cabrietto Scorza, fratello di Rolandino, e Guglielmo de’ Rossi si allearono e attaccarono il maniero, distruggendolo. Tra il 1448 e il 1460 sulle rovine fu costruito il maestoso castello per volere di Pier Maria II de’ Rossi, che nel 1464 lo assegnò a Ottaviano, suo probabile figlio naturale, avuto dall’amante Bianca Pellegrini. Tuttavia, Ottaviano premorì al conte, perciò i beni a lui destinati furono assegnati all’erede principale Guido. Pier Maria scomparve nel maniero il 1º settembre del 1482, durante la guerra dei Rossi; la fortezza passò a Guido, ma dopo pochi mesi il castello, posto sotto assedio da Gian Giacomo Trivulzio nel maggio del 1483, si arrese alle truppe milanesi. I principali feudi rossiani di Felino, Torrechiara e San Secondo furono assegnati a Leone Sforza, figlio minore di Ludovico il Moro, che ne divenne amministratore. Alla morte del giovane, avvenuta nel 1496, i tre feudi passarono, per qualche tempo, alla duchessa Beatrice d’Este, sempre per donazione del marito Ludovico. Nel 1545 la marchesa Luisa Pallavicino sposò il conte Sforza I Sforza di Santa Fiora, portandogli in dote i due castelli. Nel 1551, durante la guerra di Parma che oppose il duca di Parma Ottavio Farnese, appoggiato dal re di Francia Enrico II, e il papa Giulio III, aizzato dal governatore di Milano Ferrante I Gonzaga, alleato dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d’Asburgo, il Gonzaga conquistò i due manieri sforzeschi e pose l’accampamento a Torrechiara nei pressi della badia di Santa Maria della Neve; poco tempo dopo le truppe ducali di Ottavio, cugino di Sforza, contrattaccarono vittoriosamente il castello di Torrechiara, occupato dal capitano imperiale Ascanio Comneno, ma durante gli scontri la badia fu parzialmente distrutta. Itinerario: https://www.google.com/maps/dir/Rapal…

Sorvolo sulla Piscina Olimpionica di Rapallo

Oggi grazie alla disponibilita’ del Presidente Alessandro Martini e della direzione Rapallo Nuoto sorvoliamo la piscina Olimpionica. Un complesso storico per la citta’ di Rapallo ed allo stesso tempo fiore all’occhiello per lo sport.

BASE NATO IMXZ

Oggi ci troviamo nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano e sorvoliamo l’ex Base Nato militare posta sul Monte Giogo. Siamo in compagnia di #SalMacProduction per effettuare questo Vlog e riprese da terra e aeree. Un po’ di storia della Base Nato IMXZ: La ex-base NATO è scenograficamente collocata sulla cima del Monte Giogo, le quattro enormi antenne a forma di parabola donano al paesaggio un che di surreale ed insolito. La base infatti era una base troposcatter, serviva cioè da ponte di comunicazione militare durante la guerra fredda da qui venivano trasmessi codici criptati diretti a tutte le base NATO del Mediterraneo. La base fu progettata nel 1956, iniziò la sua attività nel 1960 ed è rimasta attiva fino al 1995, quando è stata abbandonata. La base Nato di Comano fungeva da ponte di comunicazione militare durante la Guerra Fredda, trasmettendo codici crittografati direttamente alle basi NATO dislocate nel Mediterraneo. La zona, delimitata da un cartello di pericolo, circoscrive una superficie di 20.000 mq con sette edifici e una guarnigione di 13 soldati. I potenti mezzi trasmissivi erogavano una potenza di 400 milioni di watt e offrivano 570 canali telefonici, 260 canali telegrafici e 60 circuiti radar. Una potente rete estesa per 4000 Km, in grado di congiungere la Norvegia alla Turchia, passando per Olanda, Danimarca, Germania, Inghilterra, Isole Faroe, Francia, Italia, Grecia, isole di Malta, Creta, Cipro e Cefalonia. Come arrivare all’EX-base NATO sul Monte Giogo: Una volta arrivati a Comano proseguite sulla Strada Provinciale 25 in direzione Lagastrello, oltrepassato il bivio per Groppo San Pietro, un castelletto di cui rimangono pochi resti, la strada gira intorno all’alto Monte Giogo, seguite la prima strada a sinistra che sale. La strada (lunga 3,2 km) non e’ asfaltata bene e con una macchina un po’ più alta può essere percorsa fino alla ex-base.

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