Trekking e sorvolo alle Rocche di Sant’Anna nel Comune di Sestri Levante Liguria

Oggi andiamo a fare trekking e sorvoliamo le Rocche di Sant’Anna nel Comune di Sestri Levante Liguria, un sentiero sterrato di pietrisco raggiungibile in 35 minuti circa, di livello medio/facile. Un po’ di storia: La Rocca di Sant’Anna è stata un luogo di culto cattolico situato nella località delle Rocche di Sant’Anna nel comune di Sestri Levante. Secondo alcuni studi effettuati presso il sito, soprattutto sulla cronologia costruttiva, la costruzione della chiesa potrebbe essere risalente ad un periodo non anteriore alla seconda metà del XVI secolo. Tracce di queste opere cinquecentesche sono, infatti, tuttora visibili in alcune parti della struttura principale che, invece, risalirebbe al XVIII secolo. La prima citazione scritta della chiesa risale al 1506, anche se nelle cartografie il luogo di culto viene raffigurato solo a partire dalla fine del Cinquecento. Come risulterebbe dagli atti del notaio Vincenzo Molfino, ritrovati dallo storico Arturo Ferretto, un documento del 10 luglio 1516 del vicario della curia arcivescovile di Genova attesterebbe l’edificazione della cappella intitolata a sant’Anna grazie alle elemosine raccolte durante le giornaliere messe dalle pie donne delle famiglie locali Musso, Oxio e Morinello. La chiesa è altresì menzionata in un documento del 1537 dell’annalista genovese Agostino Giustiniani. Un culto religioso verso la santa, e di conseguenza verso l’edificio, ulteriormente richiamato da un decreto del vescovo di Brugnato monsignor Antonio Pagliettino e del podestà di Sestri Levante Donato Bogiano datato al 23 luglio 1578; una festività che, nel 1647, un atto del Senato della Repubblica di Genova ne ufficializzava una pubblica fiera per nove giorni. Il 31 agosto 1673 monsignor Giovanni Battista Da Dieci, durante una visita pastorale, ordinò alcuni lavori di modesta entità da eseguirsi nella sagrestia e al campanile della chiesa. Più ingenti e di maggiore impegno furono invece i lavori commissionati nel corso del XVIII secolo, come si evince da un’asta pubblica datata al 5 novembre 1727 e con l’affidamento dei lavori il 6 agosto 1728 ad un muratore locale. Quasi certamente la chiesa non fu più officiata a partire dal 1810, a seguito della chiusura di alcuni luoghi di culto e soppressione degli ordini religiosi voluti dalla nuova amministrazione filofrancese del Dipartimento degli Appennini (Primo Impero francese). La successiva apertura della sottostante nuova strada litoranea napoleonica – l’attuale tratto costiero della strada statale 1 Via Aurelia – determinò un inesorabile e rapido abbandono dello storico sentiero e, conseguentemente, pure della chiesa; quest’ultima, già nel 1820, risultò in parte crollata. Tuttavia, ancora fino ai primi anni del Novecento il culto verso sant’Anna e la sua chiesa risultò ancora vivo con partecipazione degli abitanti sestresi e delle comunità parrocchiali di San Bernardo delle Cascine e di Santo Stefano del Ponte. Coordinate della localita’: https://geohack.toolforge.org/geohack…

Alla scoperta della Fortezza militare abbandonata (Forte dei Ratti) Genova Liguria

Oggi ci troviamo alle spalle di Genova Liguria e andiamo alla scoperta di una Fortezza militare abbandonata (Forte dei Ratti). Un po’ di storia: Il Forte dei Ratti (560 s.l.m.) è una caserma militare di Genova edificata tra il 1831 e il 1842 dal Governo Sabaudo per difendere, per l’appunto, il rilievo “Monte Ratti”, posto alle spalle dei quartieri genovesi di Marassi e Bavari, da eventuali assedi del nemico che avrebbe potuto, da lì, dirigersi indisturbato verso gli allora piccoli borghi di Sturla, Albaro e San Martino (oggi quartieri di Genova), da cui puntare verso il capoluogo. Nel giugno del 1747 Genova fu assediata dagli austriaci, che conquistarono e occuparono il Monte Ratti nonostante la rapida costruzione di ridotte e accampamenti a difesa del rilievo. Riconquistata la posizione dai genovesi il mese successivo, per sollecitazioni del Duca di Bissj e poi del Duca di Richelieu, fu approvata la delibera per la costruzione di opere campali sul monte Ratti, affidata all’impresario De Ferrari. Il Forte dei Ratti fu al centro di un altro assedio nel 1800, sempre da parte dell’esercito austriaco, che conquistò facilmente la ridotta, poi riconquistata il 30 aprile dello stesso anno dai francesi (che allora estendevano il loro dominio anche sulla città di Genova), che costrinsero alla resa un battaglione di 450 austriaci. Nel 1819, dopo l’annessione della Liguria al Regno Sabaudo, fu decisa, per la difesa del monte, la costruzione di due torri difensive a pianta circolare; entrambe non furono terminate, anche se i loro resti sono ancora ben visibili. Lungo il crinale a est del Monte si vedono i resti della Torre Serralunga, che si affaccia verso il quartiere di Sant’Eusebio; l’altra torre, chiamata Montelongone, si affaccia sull’enorme conca prodotta dai lavori della cava subito a sud del forte. Una terza torre, denominata Torre Monteratti, fu invece costruita a partire dal 1819 e completata nel 1826. Identica nella struttura alla Torre Quezzi, era situata in cima al rilievo, su una spianata di circa 250 m lungo il crinale del monte. Tra il 1831 e il 1842 vennero gettate le basi per la costruzione di una snella caserma che si estendesse per quasi tutti i 250 m di lunghezza dello spiano sovrastante l’abitato di Quezzi. Fu realizzato quindi il Forte dei Ratti che nella sua costruzione inglobò la preesistente torre, divenuta parte integrante della struttura difensiva. Per la costruzione delle due ali ci fu il finanziamento privato della famiglia dei nobili Durazzo, proprietaria anche dei terreni circostanti. La facciata del forte è diretta verso la città mentre sul retro erano collocate le artiglierie puntate verso la val Bisagno, tra le zone di San Gottardo e Prato, a difesa di eventuali incursioni da nord attraverso la valle anzidetta. Durante i moti del 1849 il forte fu presidiato da alcuni militi della Guardia Nazionale, che l’abbandonarono ben presto con l’avanzare delle truppe regie. La strada militare ottocentesca mantiene l’originario acciottolato e conduceva all’ingresso orientale del forte, anticamente protetto da un ponte levatoio, su cui ancora è possibile leggere la targa in marmo che indica il nome della fortificazione. Coordinate della localita’: https://geohack.toolforge.org/geohack… 🔴Acquista dai miei link e dal mio sito 👉 www.mbaerialphoto.it per supportare il mio canale!!! 🔴La mia attrezzatura: 🔵Action Cam: Insta360GO2 https://www.amazon.it/dp/B08Y1P3CQ8? tag=gz-blog-21&linkCode=ogi&th=1&psc=1&ascsubtag=0-f-n- av_mbaerialphoto 🔵Drone: DJIAIR2S https://www.amazon.it/dp/B08YQWCB49?t... 🔵 Drone DJI AVATA: https://www.amazon.it/DJI-Avata-Smart... 🔵Tablet: https://www.samsung.com/it/tablets/ga... 🔵Action Cam: Insta360GO2 https://www.insta360.com/sal/go_2?ins... 🔵Cavaletto: Zomei Pan Head Q111: https://www.zomei.com/ 🔵 Borsa Adidas:https://www.adidas.it/borsone-essenti... 🔵 Zaino porta drone e accessori:https://www.amazon.it/OWENRYIN-portat... 🔴 Visita il mio sito : https://www.mbaerialphoto.it/ 🔶 Iscriviti a il mio canale Youtube, clicca sulla campanella per essere sempre aggiornato sui miei AerialMovies : https://www.youtube.com/channel/UCtZh..

Sorvolo ex cava abbandonata Italcementi Genova Liguria

Oggi ci troviamo insieme a @SalMacProduction @BigAndy46 @maorlyfpv e altri nuovi amici a visitare e sorvolare questa ex cava abbandonata Italcementi che si trova a Genova Liguria. Un po’ di storia: La cava apparteneva alla Italcementi ed era destinata a fornire la materia prima per la produzione di cemento nello stabilimento. Nella cava si demoliva il fronte roccioso con la brillatura di mine, grossi escavatori e perforatori. Due mulini provvedevano, operando in serie, a sminuzzare il materiale. Il secondo lavorava dopo, riducendo il materiale alle dimensioni di pietrisco, tipo quello delle massicciate ferroviarie. I carrelli venivano riempiti automaticamente alla cava ed attraversavano la valle tramite una teleferica. Coordinate della localita’: https://www.google.com/maps/dir/Ex+ca…

Attestati/Certificazioni

Conseguito il 44° Attestato 📜Mondiale 🌎🌍🌏🛬🚁 Avio superfici

ENAC 🇮🇹

Fortezza Militare Rocca della Verruca Vicopisano Calci Pisa Toscana Dji Avata Dji Air2S Insta360


Oggi ci troviamo insieme a @giantorrio1635 e Monica (mia moglie) a Rocca della Verruca Vicopisano Calci Pisa Toscana e andiamo a visitare e sorvolare dopo un lungo cammino questa Fortificazione Militare del secolo XIII. Un po’ di storia: La struttura della rocca aveva un’importanza cruciale per la Repubblica Pisana, perennemente in guerra con Firenze. Il castello era il nucleo di un sistema di fortificazioni sparse sul territorio circostante tra cui possiamo elencare i castelli di Caprona, Vicopisano e Buti. Le comunicazioni tra questi avamposti e la rocca, così come quelle tra la rocca e la città di Pisa, avvenivano con lenzuola, stendardi, fumo, fuochi o colpi di artiglieria attraverso un codice che permetteva di informare repentinamente sui movimenti delle truppe nemiche in avvicinamento. In caso di scarsa visibilità il segnale veniva passato attraverso le varie torri dislocate sui monti pisani: la Torre dello Spuntone, il castellare di Asciano, il castello di Agnano e il castello di San Giuliano. Teatro di cruente battaglie tra Pisani e Fiorentini, fu ripetutamente roccaforte dei primi quando ormai la città era caduta in mano al nemico. Il sito era già occupato da una fortificazione dal 780, ma la rocca vera e propria fu costruita solo nel XIII secolo, ed è sopravvissuta come struttura militare attiva fino alla definitiva caduta di Pisa nel 1503. Le ultime strutture ad esser costruite, in vista dell’ultimo decisivo scontro con i Fiorentini, furono le quattro torri angolari, due orientali di grossa dimensione e due occidentali più piccole, con feritoie e balestriere. Nel 1509, tuttavia, la fortezza fu ristrutturata da Antonio da Sangallo a cui vengono attribuiti i due bastioni poligonali e da Luca del Caprina, della bottega del Francione, a cui viene attribuita la grossa torre cilindrica su uno spigolo del perimetro. La fortezza fu in seguito dismessa venendo a mancare la sua posizione di frontiera e quindi la sua utilità difensiva. Un po’ di Architettura: La struttura in pietra e laterizi sorge su uno sperone roccioso ed è stata ricostruita e ampliata in vari momenti della storia della Repubblica Pisana; tali lavori sono stati eseguiti spesso con urgenza in periodo di guerra, senza una pianificazione accurata. I bastioni e le fondamenta, che si aggrappano direttamente alla roccia sottostante, sono ancora saldi, ma le sovrastrutture sono crollate quasi interamente; restano quasi intatte alcune sale sotterranee e la cappella centrale, che conserva le quattro mura. La pianta del complesso è pentagonale, con i due lati orientali spesso considerati come uno solo molto convesso. Solo quattro angoli risultano fortificati: i due rivolti a nord e nord-est da torrioni rotondi, quello a nord-ovest da un bastione con punta poligonale e quello di sud-ovest con uno spalto lievemente pronunciato. L’unico ingresso è posto sul lato orientale e vi si accede tramite una breve ma ripida scalinata scavata nella roccia. Una volta varcata la porta, attualmente danneggiata, il paesaggio si apre sulla piazza d’armi al cui centro si ergono i resti di una chiesa. Nel terreno si notano diverse aperture, alcune provviste di scalini e conducenti a stanze sotterranee, altre di forma quadrata poste al centro del soffitto delle stesse camere. Tra la vegetazione è possibile scorgere anche l’apertura di una grande cisterna quadrilatera, con la volta a botte, oggi riempita di detriti e in passato probabilmente utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana. Coordinate della localita’:https://geohack.toolforge.org/geohack…

Campocatino Garfagnana Lucca Toscana Alpi Apuane Vagli di Sotto Avata Dji Air2s

Oggi ci troviamo a Campocatino in Garfagnana Lucca Toscana, siamo in compagnia di @SalMacProduction @giantorrio1635 @S_FidelisFPV @Simofly @micciu e sorvoliamo questo fantastico borgo della Garfagnana Lucca Toscana Alpi Apuane. Un po’ di storia: Campocatino è una località montana delle Alpi Apuane, nel comune di Vagli di Sotto (provincia di Lucca). Si trova a 1000 m s.l.m. e comprende un ampio bacino di origine glaciale, testimonianza dell’estensione della glaciazione quaternaria nell’area appenninica. Al suo interno troviamo le tipiche costruzioni pastorali denominate “caselli” che sono state conservate con le caratteristiche costruttive antiche. Dal 1991 è diventata “Oasi naturale della LIPU” la coesistenza di diversi ambienti, e l’integrità naturale dell’area ha permesso la coesistenza di diverse specie d’uccelli che vi si riproducono. Lungo le pareti rocciose nidificano il gracchio alpino e il picchio muraiolo; nelle praterie e i pascoli di alta quota si osservano l’allodola, il codirossone, il culbianco e la tottavilla, mentre i boschi sottostanti sono popolati da la capinera, il cardellino, il fanello, il fringuello, il luì piccolo, la passera scopaiola, il pettirosso, il picchio muratore, la tordela, il tordo bottaccio, lo scricciolo e quattro specie di cince: Cinciallegra, Cinciarella, Cincia mora, Cincia bigia. La biodiversità è presente anche tra i rapaci che popolano l’area: l’allocco, il gheppio, il gufo, la poiana comune, lo sparviere, talvolta l’aquila sorvola l’area alla ricerca di prede. Coordinate della localita’; https://geohack.toolforge.org/geohack…

FESTIVAL LEVANTE DRONE

La MB AerialPhoto AirVideo Production sarà presente come ospite grazie al gradito invito di Giovanni Callea al Levante Drone Festival che si terrà a Sestri Levante il 09/10 03/2024 👇👇

https://levantedronefestival2024.eventbrite.it

Riva Trigoso Riviera di Levante Prov. di Genova Liguria DJIAir2s Avata

Oggi ci troviamo a Riva Trigoso Riviera di Levante Prov. di Genova Liguria, siamo in compagnia di @cosimoschina e di @giantorrio1635 e andiamo a sorvolare con Djiair2s e Avata questa magnifica localita’ situata a sud-est del capoluogo comunale di Sestri Levante, la frazione è formata da due parti distinte: Trigoso, la più antica, all’interno e in collina, e Riva, sul mare, anticamente nominata la Ripa. Riva si affaccia su un ampio golfo delimitato da due promontori: punta Manara sul lato ovest, dietro la quale si trova la città di Sestri Levante, e punta Baffe sul lato est, dietro la quale si trova Moneglia. I due toponimi, Riva e Trigoso, sono stati abbinati per la prima volta nel 1874, nella denominazione della stazione ferroviaria “Riva-Trigoso”, situata allora a metà strada tra i due borghi. La denominazione congiunta è entrata a poco a poco nell’uso comune, per identificare impropriamente la sola frazione di Riva. Nel centro del golfo sfocia il torrente Petronio, che in estate è spesso in secca anche totale mentre in inverno si riempie velocemente, che divide Riva in due parti, la zona di Ponente e quella di Levante. La zona a Ponente conserva l’aspetto di un tipico e antico borgo ligure di pescatori, anche se negli ultimi decenni, con l’aumentare del turismo, si è rinnovata con l’apertura di alcune infrastrutture ricettive-turistiche e con spiaggia completamente “libera”. La zona di Levante, invece, è costituita da abitazioni risalenti in gran parte al Novecento, ospita il cantiere navale della Fincantieri e i principali esercizi commerciali e stabilimenti balneari. Questa zona è un po’ più raccolta del borgo di Ponente, ma è molto affollata, specie durante la stagione estiva. Entrambe le zone rivane godono di rispettive passeggiate a mare che costeggiano una spiaggia naturale molto ampia (circa 1,2 km totali di linea di battigia). È possibile affermare, inoltre, che la spiaggia di Riva sia divisa in due distinte parti: quella più affollata e più ampia si trova vicino al centro del paese, l’altra è situata ad est verso Moneglia, dove si trova uno scoglio chiamato Asseu, che affiora dalle acque e fino al 2020 era raggiungibile tramite una passerella, poi smantellata. Questa seconda zona, anche se decisamente più piccola, non è meno frequentata della prima. La zona in cui è situata la seconda spiaggia è chiamata Borgo Renà. Le due spiagge sono separate dai cantieri navali. Itinerario per raggiungere Riva Trigoso: https://www.viamichelin.it/web/Itiner…

Torre Saracena Punta Crena Varigotti Finale Ligure Provincia di Savona Liguria Dji Air 2s Dji Avata

Oggi visitiamo e sorvoliamo la Torre Saracena a Varigotti Finale Ligure in Provincia di Savona. Sulla sommità del promontorio di Varigotti, sopra a Punta Crena, si conserva una bassa torre a base quadrata posta a controllo dello specchio di mare tra Noli e il Finale. Il promontorio era già stato sede del “castrum” bizantino di VI-VII secolo e del successivo castello medievale, distrutto da Genova nel 1341, quando fu interrato anche il sottostante porto. La semplice torre attuale su due piani è databile agli inizi del XIX secolo quando fu costruita la piattaforma semicircolare davanti ad essa, destinata alla postazione di cannoni. Nella ricostruzione ottocentesca furono reimpiegati dei blocchi in pietra e altri materiali appartenenti alla precedente torre, i cui resti furono inglobati alla base del nuovo edificio. Nel disegno “a volo d’uccello” del tratto di costa tra Noli e Varigotti eseguito nel 1584 da Domenico Revello, sulla sommità del promontorio si osservano ancora due torri, mentre una torre-faro era collocata sulla scogliera che chiudeva la rada portuale. Di essa avanzano poche murature in pietre legate da calce all’estremità degli scogli percossi dalle onde. Come raggiungere il Sito: Il promontorio di Varigotti è raggiungibile a piedi percorrendo il sentiero, che inizia a monte dell’abitato di Varigotti da una diramazione stradale della Via Aurelia. https://www.google.com/maps/dir/Rapal…

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Augura un Sereno Natale a Voi tutti

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